Le mie riflessioni avranno ad oggetto alcuni profili del discorso teorico sui contratti, centrale ...
1. Problemi aperti.
Le mie riflessioni avranno ad oggetto alcuni profili del discorso teorico sui contratti, centrale negli studi di Guido Alpa. Assumo come punto di partenza un suo libro recente, pubblicato nel 2014, dal titolo Il contratto in generale. Fonti, teorie, metodi. Si intrecciano in esso vicende italiane ed europee. Metterò in luce la storicizzazione delle categorie civilistiche, che costituisce l’impianto di questa ricerca e che è anche il terreno sul quale si svolge il mio dialogo con l’autore.
Propongo una lettura naturalmente parziale, dal mio punto di vista, dando rilievo ad aspetti del suo lavoro che sono piùvicini alle mie prospettive di indagine sulla storia del diritto privato. Anzitutto, una domanda. Quali sono e su quali basi si costituiscono le immagini del contratto nelle dottrine e nelle giurisprudenze a noi contemporanee?
Il libro del 2014 risponde a questo interrogativo attraverso un paziente esame diacronico, che è – ne sono convinto – la via giusta, soprattutto se ci si scrolla di dosso, come riesce a fare l’autore, l’ipoteca della continuità. Dopo aver richiamato i precedenti e le linee di svol-gimento della ricerca, tratterò più da vicino due nodi problematici, che emergono da vari scritti di Alpa e che mi paiono cruciali nella scienza italiana del diritto privato durante gli ultimi decenni. Da un lato, il rapporto tra Costituzione, Codice civile e normazione europea, con riferimento al diritto contrattuale. In se-condo luogo, un tema che si collega al primo e che ha una portata assai ampia: la formazione, il ruolo, la relativitàdei princìpi. Concluderò con una notazione finale intorno ai significati (almeno due nettamente distinti) di questa figura normativa.
2. Dottrine sui contratti.
Nel libro del 2014 si intrecciano molteplici e diversi fili conduttori, che non è facile dipanare e di cui esaminerò solo i tratti che mi paiono salienti.
La narrazione è unitaria. Tiene conto di una sterminata letteratura ed èaperta al confronto con punti di vista esterni alla mera descrizione del dato giuridico, quindi utili ad una “interpretazione realistica”, capace di guardare ai comportamenti, come contenuto e terreno di verifica dei concetti. La ricerca muove da una ricognizione delle dottrine giuridiche. Alpa propone anzitutto una sintetica rilettura di tre grandi opere precedenti, rivelatrici, per varie ragioni, degli orientamenti che hanno segnato la civilistica italiana nel secolo scorso. E` un breve excursus, che anticipa un nucleo problematico piùvolte emergente: la cesura nel modo di rappresentare le discipline contrattuali, durante gli ultimi decenni del Novecento, specchio a sua volta di un mutamento più generale nella scienza italiana. A proposito dei due tomi dal titolo Il contratto in genere di Francesco Messineo, pubblicato nel 1968, Alpa mette in luce la visione sistematica, di origine pandettistica, che l’autore aveva svolto e fissato nel corso degli anni, a partire dal lontano 19152. Il libro del ‘68 ha alle spalle la Dottrina generale del contratto, pubblicata nel 1944, ove traspare l’impostazione libe-rale che aveva accompagnato la sua formazione scientifica. E` chiaro il suo interesse verso gli aspetti storici del fenomeno contrattuale. Ciò deriva dall’idea di sviluppo (Entwicklung) degli istituti su cui la scuola storica tedesca e la pandettistica avevano costruito le proprie concettualizzazioni. La nozione di istituto indica un insieme determinato di regole e di rapporti re-golati, che figura come una componente del sistema. La trama logica ha sempre un carattere sovrastorico; i mutamenti sono tutti all’interno di essa. Nel libro di Messineo del 1968, come osserva Alpa, l’impianto sistematico è ben fermo e si traduce in ...
LA NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA
RIVISTA BIMESTRALE ANNO XXXV a cura di GUIDO ALPA E PAOLO ZATTI
3/2019
edicolaprofessionale.com/NGCC
La storicizzazione del diritto contrattuale di Massimo Brutti